Review of Wood, Winter, Hollow [12k1075]

Rockerilla (IT)

Nell’autunno dell’anno scorso Taylor Deupree licenziava per mezzo della sua 12k uno dei dischi di pura musica ambient più belli del decennio in corso. <i>Faint</i> segnava anche il definitivo approdo di Deupree all’universo dei suoni organici, che arriva a definitivo compiemento con questo <i>Wood, Winter, Hollow</i>, un disco imparentato strettamente già dal titolo con il mondo naturale. Ad afficancare il musicista nella sua esplorazione sono i Seaworty, un trio australiano nato sulle orme dei Labradford e del versante più ambientale del post-rock evolutosi poi in act elettro-acustico e dal 2006 membro fisso del catalogo 12k. Come anticipato, il disco è un autentico viaggio nel mondo sonoro della natura, strutturato in tre lunghi movimenti e due brevi intermezzi di pure field recordings” ad  essere catturati sono il suono dello scorrere di un fiume (February 21, 2013) e quello di una flebile cascata (February 22, 2013). Le tre suite ambientali sono tre acquerelli limpidi per chitarra acustica e soundscapes elettronici: in Wood è il tintinnio di un campanello a guidare la chitarra fra le fronde degli alberi, nella lunga Winter Deupree cosparge di sussurri gelidi i caldi arpeggi di Cameron Webb, mentre la conclusiva Hollow si immerge in un humus soave di rivoli, crepitii e armoniche. Una delle collaborazioni più riuscite degli ultimi anni di musica ambient regala un disco nuovamente PREGNO DI FASCINO.

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