Review of Lua [12k3018]

Music Won’t Save You (IT)

Se la combinazione di un songwriting lento ed evocativo con ambientazioni sonore rarefatte ha da sempre costituito tratto caratteristico dell’arte di Will Samson, la presenza nel suo nuovo Ep “Lua” soltanto di quest’ultimo elemento rappresenta piuttosto il frutto di una necessità contingente, da lui trasformata in opzione creativa. Infatti, a causa di un incidente occorsogli, l’artista australiano di nascita e giramondo per vocazione non ha potuto utilizzare la propria voce per un periodo di tempo; non per questo ha tuttavia smesso di fare musica, anzi nel corso della sua convalescenza portoghese ha lasciato il proprio istinto libero di manifestarsi in una serie di strumentali impressi in presa diretta su nastro analogico, oggi raccolti nei venti minuti scarsi di “Lua”.

I cinque brani dell’Ep sono frutto di un continuo gioco di loop ambientali e risonanze armoniche, ideali basi per l’eterea vocalità di Samson e invece forzatamente lasciate nella loro forma afasica, ma non per questo meno suggestiva. Dalle stille luminose dell’iniziale “Antepassando” alle screziature elettro-acustiche di “Père”, amplificate dal violino, fino all’ambience decompressa della title track conclusiva, in “Lua” è condensato il profilo di libera ricerca sonora di Will Samson, artista che con l’amico Benoît Pioulard (non a caso presente dell’ipnotica “You Are An Ocean”) condivide una duplice personalità, rivolta parimenti a canzoni oblique e alla ricerca di evanescenze atmosferiche.

La presenza di queste sole ultime in “Lua” non delimita per ciò stesso gli orizzonti, anzi le eleva a veicolo di comunicazione per eccellenza, solitario e denso di suggestioni di rarefatta fuggevolezza.

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