Review of Interstices [12k2028]

Music Won’t Save You (.COM)

Più che il vero e proprio secondo atto della collaborazione tra Corey Fuller e Tomoyoshi Date (il primo, “Shizuku”, è datato 2011), “Interstices” rispecchia l’essenza del suo titolo “in transizione”, raccogliendo tre lunghe tracce catturate in presa diretta durante il tour della Weast Coast americana intrapreso dal duo successivamente al debutto.

Come tale, l’ora abbondante lungo la quale si snoda il lavoro appare piuttosto eterogenea quanto a elementi costitutivi e resa sonora, benché sempre caratterizzata dal comune denominatore dell’accuratezza con la quale i due artisti residenti a Tokyo cesellano sculture auditive in lenta, graduale trasformazione. Così, mentre “Interstices II” lascia fluttuare suoni sparsi in un ambiente di microsuoni elettro-acustici evanescenti, “Interstices I (Seiya)” materializza più concreti riverberi, note pianistiche e frammenti vocali.

Sono invece gli oltre ventisei minuti della conclusiva “Interstices III” a protendersi verso infinite rarefazioni ambientali, tra le quali si percepiscono loop finissimi che fanno da sfondo a simulacri melodici che paiono avviluppati in un pulviscolo cosmico. Sospensioni oniriche per viaggi ultraterreni.

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