Blow Up (IT)
Terzo esordiente su 12k, dopo Seaworthy e Pjusk, a venir fuori dalla più recente antologia-manifesto dell’etichetta di Taylor Deupree Blueprints (BU #104), il britannico Jodi Cave firma un album di astratto fascino elettroacustico. Un armeggiare di suoni naturali, slavine di ghiaia o pietrisco, affiorare di delicati tocchi strumentali (clarinetto, harmonium, chitarra), macchinazioni tattili, detriti di melodia come intoppi casuali e processing digitale che sfilano l’uno dopo l’altro, lentamente nello spettro stereofonico, come davanti ad una macchina da presa. Ed è come lo svolgersi di un’enigmatica pellicola audio il cui flettersi, contrarsi e sfarfallare rivela, quasi d’incanto, un seducente carattere di ragionata casualità. (7/8) – Nicola Catalano