Blow Up (IT)
Di poco anticipato da un altro album su Apestaartje (cfr. Water Mirror), contenente tra l’altro la colonna sonora per Frontire del cineasta Jun Miyazaki presentato alla recente edizione del festival di Cannes, ecco l’opera numero due di Fourcolor. Al secolo Keiichi Sugimoto, talentuoso manovratore di chitarra e quant’altro in Minamo e Fonica, la nuova sigla gli permette di esplorare atmosfere ancor piů ambient e rarefatte rispetto agli altri progetti in cui č coinvolto. Gentile e avvolgente distillato di drones, risonanze e striature per sei corde e processing digitale (il solito Max/MSP), eppure tutt’altro che evanescente, la musica di Sugimoto soggiace a una sua non lineare ritmica interna, angoli smussati e melodie sgranate, sagoma celeste veleggiante da qualche parte vicino alle nuvole (Cloud Whereabouts). Pensate ad un Fennesz oppure a un Eno d’oriente, con tutti i vantaggi del caso. (8/9)