Review of Filaments & Voids [12k1050]

Rockerilla (IT)

Secondo la teoria della gravitŕ quantistica a loop, lo spazio-tempo fotografato nel momento del Big Bang andrebbe ridescritto utilizzando una scala piccolissima, infinitamente piu piccola di quello degli atomi o delle particelle elementari. A questo livello, lo spazio non sarebbe piu un continuo, ma piuttosto un’entita dotata di una struttura granulare, come formata da singoli atomi, o quanti di spazio, un tessuto formato da anelli, o loop. Cosi nello musica del sound artist statunitense Kenneth Kirschner: in Filaments & Voids, doppio cd che raccoglie quattoro lunghi brani composti tra il 1996 ed il 2008, il tempo del drone č un tempo frammentato, a loop, piuttosto che il tempo di un continuum ininterrotto. E’ il silenzio ad interrompere periodicamente quel continuum. Nella musica di Kirschner c’č molto silenzio. C’č soprattutto silenzio. C’č silenzio prima di tutto, e deve prendere posto. Il silenzio č la sua voce, la sua ombra, la sua chiave. Si estende, si espande, la beve, la consuma. E anche quando pare di ascoltare un piano, come acade in “March 16, 2006”, che occupa per intero il secondo disco, l’impressione č che davvero questi suoni siano stati concepiti nell’indistinto di un’era ante-biologica. Tutti i brani di Kirschner sono disponibili sul suo sito web: www.kennethkirschner.com

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