Review of Disappearance [12k1076]

Ondarock (IT)

Dall’alto della sua incredibile carriera, Ryuichi Sakamoto ha ancora il gusto e la curiosità di continuare a cercare nuovi collaboratori, soprattutto tra i musicisti di una o due generazioni più giovani di lui. Dopo i successi con Alva Noto e i meno esaltanti lavori con Christopher Willits, il musicista giapponese ha intrapreso una nuova collaborazione con il proprietario della 12k, Taylor Deupree.

I primi contatti tra i due musicisti risalgono a qualche anno fa ma è stato un concerto organizzato da John Zorn nel suo club newyorkese The Stone a farli incontrare fisicamente. Durante la sera del 27 aprile del 2012 sono stati gettati i semi della futura collaborazione. Una delle cinque tracce in scaletta di “Disappearance”, “This Window”, proviene proprio da quel concerto. Le altre quattro tracce sono state registrate nello studio di Sakamoto a New York, città dove entrambi i musicisti vivono. Il padrone di casa ha suonato il pianoforte e si è occupato anche di alcuni strumenti elettronici. Deupree, invece, ha portato alcuni sintetizzatori, una chitarra acustica, e qualche vecchio nastro magnetico.

“Jyaku”, la prima traccia in scaletta, mostra subito pregi e difetti del progetto: Deupree organizza la sua caratteristica piccola orchestra acustica, sfregando percussioni e le corde di una chitarra, cercando di creare le basi per una storia da raccontare; Sakamoto all’inizio si limita a stendere un cupo drone, poi comincia a distillare grappoli di note come fossero gocce di rugiada al mattino. Un’atmosfera melanconica e intima prende subito il sopravvento, creando una sorta di filo conduttore per l’intero album. Tant’è che ci si ritrova con minime variazioni sulla seconda traccia, “Frozen Fountain”, dove l’atmosfera diventa ancora più rarefatta.

La registrazione allo Stone è emblematica: Sakamoto improvvisa suonando poche note che sembrano provenire da una delle sue colonne sonore; Deupree cerca di costruire con rumori e scampoli di drone un viale lastricato per l’improvvisazione del giapponese. Ma i due sembrano incontrarsi ben oltre la boa di metà brano, dopo aver suonato in punta di piedi, ognuno nel proprio mondo, mostrando un gran rispetto l’uno verso l’altro, ma anche un’incapacità a trovare un linguaggio in comune. La suggestiva ultima traccia in scaletta, “Curl To Me”, è arricchita dai suoi ultra-vividi di Ichiko Aoba, già collaboratrice sia di Sakamoto che di Deupree.

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