Review of Wood, Winter, Hollow [12k1075]

Music Won’t Save You (.COM)

Primo incontro artistico tra due sperimentatori di lungo corso, “Wood, Winter, Hollow” è, come da titolo, una passeggiata bucolica tra boschi e campi desolati in inverno, la cui spaziosa solitudine è riempita da paesaggi sonori acustici e analogici, nonché da field recordings naturalistici, in prevalenza catturati attraverso idrofoni, che riecheggiano i suoni di una natura (solo in apparenza) morta.

Le screziature ambientali di Taylor Deupree incontrano così le stille acustiche dell’australiano Cameron Webb in un’opera che ruota intorno a tre lunghe tracce, ciascuna rappresentativa delle tre tematiche di cui al titolo del lavoro, inframezzate da due brevi interludi di ambience irregolare, catturati sul terreno proprio durante il corso dell’ultimo inverno.
Arpeggi serenamente cadenzati introducono al percorso boschivo (“Wood”), mentre un quarto d’ora di microsuoni rilucenti riflette i raggi solari sulla brina invernale (“Winter”), prima che il senso di assenza si materializzi in dieci minuti do dense saturazioni, ancora puntellate da gentili stille acustiche sparse (“Hollow”).

Nel complesso dei suoi quaranta minuti, il percorso naturalistico di “Wood, Winter, Hollow” appare completamente calato nell’ambiente che intende rappresentare attraverso i suoni; e, analogamente allo splendido “Below Sea Level” (non a caso pubblicato dalla stessa 12k di Deupree), rappresenta non un semplice affresco naturalistico, ma una vera e propria fedele rappresentazione del suono di un determinato microcosmo, descritto attraverso i propri stessi suoni e quelli, elettro-acustici e analogici, adeguatamente rielaborati in studio da due artisti dalla rara sensibilità “ambientale”.

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