Review of Lay-by Lullaby [12k1079]

Carnage News (IT)

Stufi del tran tran quotidiano? Volete fuggire dalla noia della routine? Il vostro desiderio è darci un taglio? Ebbene, questo è il disco che fa per voi. Se siete immersi nel traffico, circondati da altre vetture nei cui abitacoli si adocchiano inquetanti guidatori, pervasi dai clacson, dallo smog, non dovete far altro che tirare su i finestrini, alzare un po’ il volume e lasciar scorrere <i>Lay-by Lullaby</i> di Janek Schaefer (artista sonoro, dedito a ricerche con istallazioni sonore con ripercussioni sociali, come in questo caso). Se precedentemente Schaefer aveva posto come obiettivo il risveglio dei riflessi sopiti e anestetizzati dalla routine (<i>Asleep at the Wheel</i>…), adesso pone lo scopo opposto: non più la ricerca di una consapevolezza del vissuto, ma un abbandono momentaneo, una sorta di epoché (non vogliatemene, ma certi termini rendono l’idea più di altri) contestualizzata da composizioni come risultato di registrazioni fatte nel mezzo della strada M3, proprio alla fine della strada in cui viveva JG Ballard – due miglia dallo studio di Schaefer nella parte più ovest di Londra). Ballard aveva proprio prodotto dei lavori germinali sulla cultura delle macchine – una scelta dovuta al fatto che l’avessero costruita di fronte a casa sua (<i>Crash</i> del 1973 e <i>Concrete Island</i> del 1974).

Sonorizzazioni spaziali, melodie essenziali al limite della musicalità che si mescolano coi rumori di traffico che sfumano vicendevolmente, che stazionano – ogni titolo è una frequenza radio (per esempio, Radio 108 FM). Il comunicato non poteva essere più chiaro di così: “un disco da ascoltare ad occhi chiusi, ripetutamente fino al mattino seguente” – quel mattino che non è esclusivamente alba, ma l’avvento dell’ora di punta. Lay-by Lullaby, composto nel 2013 come istallazione sonora per la personale di Schaefer intitolata Connecting Collections alla Agency Gallery di Londra – due coni che trasmettevano i rumori stradali al di fuori della struttura – è il potere estetico che illumina il quotidiano, lo trasfigura, rendendolo bello.

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